
Come studio che tutela cittadini, consumatori e imprese, riteniamo doveroso fare chiarezza su una vicenda che tocca la fiducia nel sistema bancario e, soprattutto, la vita di migliaia di famiglie.
Le recenti dichiarazioni dell’amministratore delegato di BDM (già Banca Popolare di Bari), secondo cui non vi sarebbe “un euro” per ristorare i risparmiatori, suscitano legittima perplessità.
Da una parte, si afferma l’assenza di risorse per i rimborsi; dall’altra, si apprende — per voce istituzionale — che una “banca scassata” sarebbe stata risanata e oggi sarebbe pronta per il mercato.
Questa apparente contraddizione impone alcune domande che, come professionisti del diritto bancario, rivolgiamo a tutela di tutti voi.
Se l’istituto è stato effettivamente risanato, con quali mezzi e con quali criteri si giustifica l’assenza di fondi destinati a chi ha subito perdite? E, soprattutto, come si concilia un’eventuale operazione di mercato con il diritto al ristoro di circa 70.000 persone, molte delle quali hanno investito piccole somme, frutto di risparmi di una vita, confidando in un progetto del territorio?
Noi riteniamo che il principio cardine debba essere chiaro: quando la stabilizzazione di una banca è resa possibile anche grazie ai sacrifici dei risparmiatori, l’eventuale valore generato da un ritorno al mercato deve prioritariamente tradursi in un serio e trasparente percorso di risarcimento.
Non si tratta di “favori”, ma di giustizia. In altre vicende, come quelle delle ex banche popolari venete, si è intrapresa una strada di riconoscimento e ristoro delle posizioni lese. Perché qui dovrebbe essere diverso?
Il tema non è solo finanziario, ma etico e sociale: la fiducia non è una risorsa inesauribile. Se il messaggio che passa è che chi ha creduto nella banca del proprio territorio viene colpito due volte — prima con la perdita dei propri risparmi, poi con l’indifferenza verso le legittime istanze — il danno si estende ben oltre i bilanci, incrinando il rapporto tra cittadini e sistema.
Come avvocati, vi invitiamo a tutelarvi in modo attivo e informato: raccogliete la documentazione, verificate la vostra posizione, valutate le azioni esperibili nelle sedi competenti e non rinunciate a far valere i vostri diritti. La legge offre strumenti, ma occorre presidiare i passaggi decisivi, dal contraddittorio alle eventuali procedure di ristoro.
La nostra posizione è netta: se davvero la banca è risanata e pronta per il mercato, allora è il momento di porre al centro i risparmiatori.
Un percorso di rimborso credibile e verificabile non è solo doveroso: è l’unico modo per ricostruire fiducia.