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Bonifici istantanei e frodi on line.

Ben ritrovati dopo la pausa estiva. Partiamo proprio da un episodio legato alle vacanze per comprendere meglio i meccanismi economici delle nostre vite. L’affitto di una casa vacanze in Puglia si trasforma in un incubo: subito dopo aver effettuato il bonifico della caparra l’aspirante turista non riesce più a contattare il proprietario, che si è letteralmente volatizzato, esattamente come si è volatilizzata la caparra. Le truffe on line sono non solo numerose ma corrono velocemente, con la complicità del bonifico istantaneo. Istantaneo fa rima con irrevocabile: cioè nel momento in cui abbiamo impartito sulla app della banca o nella piattaforma on banking l’ordine di bonifico, e abbiamo scelto l’opzione istantaneo, i soldi in un tempo massimo di 10 secondi passano dal nostro portafoglio a quello del destinatario. Comodo, ci dicono banche e intermediari che spingono per incentivarne l’uso.

Vediamo se è vero. Da gennaio del 2025 i bonifici istantanei, che già esistevano sul mercato, devono avere lo stesso costo del bonifico SEPA (quello “classico” per intenderci). Dal 9 ottobre tutti i bonifici (non solo gli istantanei dunque) saranno caratterizzati da una novità obbligatoria: oltre ad inserire l’iban dovremo anche inserire il corretto nome e cognome del destinatario, altrimenti il bonifico non parte.

Una misura, dicono, che dovrebbe contrastare la grande tragedia delle frodi on line, di cui si parla ancora troppo poco. L’esperienza insegna però che in molti vengono aperti conti a disposizione dei truffatori intestati allo stesso truffato per tranquillizzarlo. Accade molto più di frequente di quanto si possa immaginare: i dati sono allarmanti e riferiscono di oltre un milione di dati rubati nel 2024 e in vendita nel dark web. Se quindi la novità presto in vigore (indicare sull’ordine di bonifico iban e beneficiario) potrà avere effetti molto contenuti di contrasto alle frodi on line, perché spingere così tanto le persone all’utilizzo del bonifico istantaneo?  Il punto è proprio questo: bonifici istantanei e frodi on line sono sempre andati d’accordo. Che si tratti di una telefonata della (finta) banca che ci chiede di spostare immediatamente i soldi su un altro conto corrente perché il nostro conto è sotto attacco informatico, oppure che l’allarme finto arrivi tramite SMS, mail o altro strumento, l’attivazione del bonifico istantaneo sul nostro conto rende quei soldi non più “richiamabili” Questo perché il bonifico istantaneo è un trasferimento di denaro che viene elaborato in tempo reale, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e i fondi raggiungono il conto del beneficiario in pochi secondi. Una meraviglia della tecnologia. I truffati però la vedono diversamente.

Ipotizziamo infatti che quella stessa truffa (la casa vacanze di cui abbiamo comunicato a parlare o la finta telefonata della banca, fosse stata posta in essere utilizzando un bonifico di tipo classico (il bonifico SEPA). Bene, in questo caso noi avremmo avuto 24 ore per revocare il bonifico, per impedire cioè che i soldi escano dal nostro conto corrente. Non solo, ma avremmo potuto attivare anche una procedura bancaria chiamata “recall”, tramite la quale la “nostra” banca contatta la banca di destinazione del bonifico e lo blocca durante il viaggio, facendolo tornare indietro. Perché dunque, ripeto la domanda, questa forte spinta delle banche ad incentivare l’uso dei bonifici istantanei?

Alcuni malpensanti (tra i quali spero non vorrete annoverarmi) ritengono che non appena il bonifico istantaneo sarà diventato popolare, tanto da farci ritenere che sia l’unico strumento per effettuare un bonifico (mandando così in prepensionamento quello classico) aumenteranno i costi del bonifico istantaneo (servizio che attualmente in molti casi è fornito gratuitamente, anche per incentivarne l’uso). Quando chiedo alle vittime di truffe informatiche per quale motivo utilizzano il bonifico istantaneo, molto spesso la risposta è che lo trovano comodo per inviare soldi ai figli che studiano fuori sede.

Questo è un altro punto: comodo non significa sicuro e quindi, se proprio dobbiamo utilizzarlo, quantomeno adottiamo alcune cautele. Ad esempio possiamo disattivare e attivare la modalità di istantaneo solo nella specifica occasione in cui dobbiamo usarlo. Oppure possiamo impostare un limite di prelievo giornaliero o per operazione per limitare i danni. E naturalmente attivare SMS alert, e-mail e ogni altro strumento che possa avvisarci che i nostri soldi stanno per abbandonare il nostro portafoglio. Ma soprattutto domandiamoci se il bonifico istantaneo ci serve veramente o se, con una piccola organizzazione, possiamo sostenere i nostri figli inviando il bonifico classico due o tre giorni prima senza rendere urgente qualcosa che normalmente potrebbe non esserlo grazie ad una banalissima pianificazione. Oppure ricorriamo ad altri strumenti di trasferimento del denaro, che le nuove generazioni usano e ben conoscono per scambiarsi soldi per regali cene o viaggi. Non ho nulla contro il bonifico istantaneo, sia chiaro: ma non sempre modernità o comodità si coniugano con sicurezza. Soprattutto nei casi in cui la modalità di bonifico istantaneo è stata attivata di iniziativa dalla banca senza alcuna informazione circa il rischio che l’uso può comportare.

Avv. Massimo Melpignano



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