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La Banca Popolare di Bari aveva offerto, ai propri azionisti, la possibilità di aderire ad una procedura di solidarietà e conciliazione che, a determinate condizioni, poteva riconoscere un contributo economico all’azionista che riteneva di aver subito danni patrimoniali o non patrimoniali.  La Banca aveva messo a disposizione un fondo iniziale di 4 milioni di euro, ma il termine per aderire alla procedura di conciliazione è scaduto il 15 gennaio 2022.

Secondo l’Avvocato Melpignano, esperto di Diritto Bancario e Finanziario, che ha seguito l’evolversi della vicenda, al momento non ci sono elementi che possono far sperare in una nuova proroga.

“Personalmente – osserva Melpignano – ho sempre nutrito delle perplessità su questo strumento di solidarietà che è fin troppo restrittivo. Certamente è auspicabile che la banca conceda una proroga alla scadenza per venire incontro a tutti coloro che hanno subito un importante danno economico con la perdita del valore delle azioni.  Meglio sarebbe se fossero promosse nuove azioni conciliative, magari a condizioni più favorevoli ai risparmiatori. Per quanto riguarda una eventuale proroga – continua l’Avv. Melpignano dobbiamo essere chiari. Questi sono rimedi rimessi alla volontà della Banca, sarà la banca a decidere se riaprire nuovamente i termini. Nel frattempo, ai risparmiatori interessati, suggerisco di richiedere alla Banca i documenti relativi a tutte le operazioni di investimento, dall’apertura del rapporto alla sottoscrizione dei titoli, fino ad oggi, possibilmente acquisendo anche notizie sulla normativa che regola il settore.  

Suggerisco ancora di interrompere la prescrizione. La banca potrebbe decidere di riaprire la procedura domani, tra sei mesi o tra un anno o più, non possiamo sapere se e quando, ma laddove ciò dovesse avvenire, l’aver interrotto i termini di prescrizione consentirà di agire per la tutela del proprio diritto.

A questo riguardoconclude Melpignanosuggerisco ai risparmiatori di rivolgersi ad un professionista. Il diritto fai da te, a mio avviso, non è mail la migliore soluzione. Interrompere efficacemente la prescrizione richiede una competenza specialistica che non si può improvvisare. Conosco casi di risparmiatori che hanno copiato come meglio potevano delle formule tratte da Internet poi rigettate dall’arbitro Consob che ha ritenuto, le stesse, non idonee a interrompere i termini di prescrizione. Una tale circostanza comprometterebbe definitivamente la possibilità di far valere il proprio diritto.



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