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Ogni anno oltre 100 milioni di viaggiatori europei prenotano un pacchetto turistico.

Non si tratta più soltanto della classica settimana organizzata dall’agenzia, ma di qualunque combinazione di almeno due servizi di viaggio – trasporto, alloggio, servizi turistici aggiuntivi – acquistati per lo stesso viaggio o vacanza. La riforma della direttiva europea sui pacchetti turistici punta a rendere più chiare le regole e più solide le tutele per chi viaggia e per chi organizza.

Oggi rientrano nella nozione di pacchetto turistico il volo più hotel acquistati online nello stesso carrello o entro 24 ore, i viaggi venduti come “tutto incluso”, le offerte che combinano pernottamenti, trasferimenti, pasti e visite guidate.

In molti casi anche guide, associazioni culturali, sportive o parrocchiali, quando organizzano viaggi di più giorni con pernottamento e una quota che comprende costi e margine, assumono il ruolo di veri e propri organizzatori.

Essere organizzatori significa rispettare obblighi precisi.

Sul piano economico, la direttiva limita gli anticipi: se il pacchetto viene prenotato con più di 28 giorni di anticipo, di regola non può essere richiesto più del 25% del prezzo totale, salvo costi esterni documentati. Il saldo non può essere preteso troppo in anticipo rispetto alla partenza. In caso di cancellazione del viaggio o di modifiche sostanziali – come un aumento di prezzo rilevante o il cambiamento di date e servizi essenziali – il viaggiatore ha diritto al recesso senza penali e al rimborso entro 14 giorni.

Un capitolo importante riguarda i voucher. Possono essere proposti solo con il consenso espresso del viaggiatore, devono avere un valore almeno pari all’importo rimborsabile, una durata limitata e, se non utilizzati, si trasformano in un rimborso automatico in denaro. In ogni caso sono coperti dalla garanzia contro l’insolvenza dell’organizzatore, che deve disporre di fondi o polizze in grado di tutelare rimborsi e rientri anche nelle ipotesi più critiche.

La direttiva disciplina poi le cosiddette “circostanze inevitabili ed eccezionali”: guerre, disastri naturali, gravi epidemie o avvisi ufficiali che rendono insicura la destinazione. Quando questi eventi incidono in modo significativo sul viaggio, il pacchetto può essere annullato senza penali, con diritto al rimborso integrale dei pagamenti già effettuati. Il viaggiatore ha inoltre diritto a un’assistenza effettiva, dall’aiuto nel rientro alla ricerca di soluzioni alternative.

La maggior parte dei pacchetti viene oggi acquistata online e questo espone a rischi digitali che non vanno sottovalutati. È essenziale verificare di essere su siti ufficiali e sicuri, usare password robuste e diverse, attivare l’autenticazione a due fattori, evitare pagamenti su reti Wi‑Fi pubbliche, diffidare di link e allegati ricevuti via e‑mail o SMS che invitano a inserire i dati della carta. Questi accorgimenti, uniti alle nuove tutele europee, contribuiscono a rendere il viaggio più sicuro.

Famiglie, anziani e gruppi parrocchiali possono proteggersi con alcune regole di buon senso: chiarire sempre chi è il vero organizzatore, pretendere documenti scritti e ricevute, verificare l’esistenza di una copertura in caso di insolvenza, controllare le clausole su penali e rimborsi, conservare tutta la corrispondenza.

L’Unione europea ha rafforzato i diritti dei viaggiatori proprio per le categorie più fragili; la consapevolezza, però, resta decisiva per trasformare le norme in tutela concreta.

Se organizzate viaggi o acquistate pacchetti turistici, informarsi prima di firmare è il modo migliore per evitare contestazioni dopo la partenza.

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