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2022 Rincari bollette - Intervento dell'Avv. Melpignano a L'Edicola del Sud del 13_01_22
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Ecco 5 punti chiave dell’episodio:

  • I prezzi dell’energia e del gas stanno aumentando in modo significativo in Italia, mettendo a dura prova le famiglie e le imprese. Il governo ha fornito un po’ di sostegno, ma è necessario fare di più.
  • Anche i prezzi di pane e pasta stanno aumentando a causa dell’aumento dei costi di grano e farina. Questo non è dovuto alle speculazioni di panettieri e pastai.
  • I cittadini dovrebbero capire meglio le loro bollette e i loro contratti energetici, in modo da poter individuare eventuali addebiti errati.
  • Il governo dovrebbe intraprendere un’azione più strutturale per garantire la stabilità dei prezzi alle famiglie, analogamente a quanto fa per le imprese. Ciò potrebbe includere interventi mirati per ridurre i costi.
  • I cittadini che si uniscono, ad esempio in gruppi di consumatori, possono negoziare offerte energetiche migliori. L’unione delle persone crea comunità economiche in grado di resistere ai prezzi elevati.

 

Trascrizione automatica

Buonasera, buonasera a tutte e a tutti, ben ritrovati. Il nostro appuntamento quotidiano con Qui ed Ora ci riporta ad un argomento che abbiamo affrontato decisamente, cominciato ad affrontare in maniera decisa da quest’oggi sul nostro giornale L’Edicola del Sud e che con un titolo che in gergo tecnico si dice gridato, abbiamo voluto cominciare a raccontare come questo 2022 si prospetta per famiglie ed imprese. Di Caro Bolletta ne abbiamo parlato, ma poi è giusto entrare nel merito anche dei rincari che naturalmente partendo da energia e gas si ripercuotono nella quotidianità anche con ricadute sulle famiglie e soprattutto sulle fasce più deboli creando disuguaglianze.

Ecco perché con l’edicola del Sud vogliamo continuare ad evidenziare quanto sia importante lavorare per un riequilibrio, chiedere al governo di fare la sua parte e soprattutto cercare fortemente di raccontare il punto di vista dei consumatori e degli esperti riguardo appunto a quanto sta accadendo. lanciamo un piccolo suunto, una sintesi del tema che vogliamo affrontare con questa clip realizzata da Valentina Belmonte. Caro bollette e allarme tra i consumatori.

Rincari annunciati sulle fonti energetiche, in un periodo in cui non si dovrebbe lemosinare sulle spese legate al riscaldamento degli ambienti, viste le rigide temperature invernali. La crisi, la pandemia e difficoltà per le famiglie a far quadrare i conti a fine mese delineano un quadro sempre più allarmante. e sul Piano Nazionale le parole del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, sull’emergenza e bollette di luce e gas non sono affatto piaciute.

Vedremo poi, è previsto vengano presi altri provvedimenti per affrontare l’emergenza nel trimestre successivo e nei mesi a seguire, ha dichiarato in conferenza stampa in risposta ad una domanda su eventuali interventi del Governo. Affermazioni che hanno lasciato di stucco Mario Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha parlato di dichiarazione deludente del presidente Draghi e di passi indietro fatti rispetto a quanto aveva detto nella conferenza di fine anno, in cui ipotizzava un intervento superiore ai 3,8 miliardi già contemplati nella manovra. Ma Draghi non ci sta e rilancia con una sfida rivolta a chi sostiene abbia speculato finora, chiedendo loro di condividere il grande margine di profitto ottenuto dagli aumenti del prezzo del gas con il resto della società.

La via del sostegno governativo, ha dichiarato il premier, è importante, ma non può essere l’unica. Secca arriva la risposta di Marco Vignola. Purtroppo in questo trimestre si concentra il 50% dei consumi di gas, mentre dal 15 aprile i caloriferi sono addirittura spenti.

Quindi è evidente che un aiuto sarebbe ben più utile ora e non nei trimestri a seguire. E allora vogliamo esaminare la situazione, ma soprattutto vogliamo capirci di più. Come vi dicevo, stiamo cercando di farlo attraverso le pagine del nostro giornale, lo facciamo anche oggi in diretta e magari è importante anche il contributo da chi ci segue attraverso i social e attraverso il nostro sito www.ledicoladelsud.it.

Do il benvenuto all’avvocato Massimo Melpignano che ha accettato il mio invito ad essere qui. Lui è una firma autorevolissima sul tema del diritto finanziario, del diritto bancario, ma soprattutto sul tema fondamentale per cui si è sempre battuto, la difesa dei consumatori. Vi leggo, vado subito a ricercare dei commenti che mi erano pervenuti.

Allora, ecco qua. Vi leggo. Clara, che diceva riguardo appunto alla questione prezzi.

Me ne sono accorta dal mese scorso. Sette rosette, si riferisce al pane, costano 5 euro in alcuni panifici. Setti è lontani dal centro cittadino 3.

I formati di pasta da 500 grammi sono aumentati di 0,15 centesimi. Vorrà dire che ci metteremo a dieta forzata. Anche Nicco Carlucci, che peraltro è una delle nostre firme per le rubriche quotidiane che si occupano di di cibo, di cultura del buon cibo e soprattutto di panificazione.

Lui ci dice, anche il pane, i derivati della farina in generale sono aumentati. Da panificatore ci terrei a sottolineare che non è un nostro atto speculativo, anzi la farina di grano tenero è aumentata del 50% circa, invece la semola rimacinata di grano duro quasi del 100%. energia elettrica cinquanta per cento, gas quaranta per cento, covid e quarantenne hanno fatto il resto, aiuti di stato mai visti.

Purtroppo la questione dei rincari ci sta sfuggendo di mano e andrebbe analizzata caso per caso per capire il perché. Allora, avvocato, mi sembra di averla intravista. Provo a rispondere ecco alle domande di prima sono Poter avere la bacchetta magica per alleviare le sofferenze di tante persone sarebbe una cosa bellissima, straordinaria.

Senza fare retorica, dicevo che purtroppo ci tocca bere l’amaro calice fino in fondo, perché già tutto quello che è accaduto, non mi riferisco purtroppo tanto o solo alla pandemia sanitaria, ma questa tragica pandemia economica che si è affacciata, Vorrei anche dire che la pia illusione che ci hanno trasferito da settembre in poi che l’economia stesse galoppando a ritmi frenati ha poi trascurato una domanda. Galoppando ma a favore di chi? Adesso lo stiamo capendo. a favore di quei pochi che si stanno arricchendo, come sempre capita quando ci sono delle situazioni di emergenza, a danno della collettività che è in forte difficoltà.

Cosa si potrebbe fare? In parte ne abbiamo già parlato sulle pagine dell’edicola qualche giorno fa, quando c’è stata questa prima ondata di grande protesta per gli aumenti energetici. In parte il governo dovrebbe fare quello che cerca di fare con le famiglie, con le persone, con i consumatori, quello che cerca di fare con le imprese, assicurare stabilità. Le famiglie hanno bisogno esattamente della stessa stabilità, della stessa necessità di pianificazione di cui hanno bisogno le imprese, non c’è differenza da questo punto di vista.

La sensazione che invece si lasciano un po’ sole, le frange meno accorsate, meno influenti della società, o perlomeno influenti soltanto in un periodo elettorale, molto meno negli altri periodi. E certamente quello che lei diceva all’inizio diventa una amara verità, si accentuano le disuguaglianze. Se però ci facciamo caso, e poi mi fermo, In realtà non c’è periodo di crisi che non sia stato accompagnato da un vorticoso incremento dei prezzi e sembra che tutti caschino dal pero.

Il passaggio all’euro, la crisi Lehman Brothers, adesso il Covid e ogni volta improvvisamente chi governa e ci comanda si sveglia e si accorge che tutto aumenta. Storia purtroppo già vista. Quindi diciamo che il percorso che vediamo è un percorso che si rifà a corsi e ricorsi a quanto giustamente lei dice però lei citava una parolina magica che è quella della stabilità e allora il cittadino meno accorsato anche diciamo quello meno tutelato ci chiede come posso ricevere stabilità, che cosa me la la stabilità? Lei che cosa risponde? Allora guardi, la crisi è talmente forte e purtroppo devo dire Voglio essere molto concreto.

Purtroppo siamo agli inizi, ma dobbiamo ancora rimettere in movimento il pagamento delle cartelle esattoriali, le moratorie sui finanziamenti. Tutto questo congelamento dell’anno e mezzo di pandemia adesso pian piano si sta rimettendo in moto qualcosa non tanto pian piano come i rimborsi dell’energia e del gas. Certo, mi fa un po’ sorridere, mi si lascia passare questa espressione che può non essere felice, ma rende però l’idea dei miei sentimenti quando le ricordava le parole di qualcuno che ha parlato di condividere i margini di profitto.

Guardi, non si è mai vista una cosa come questa. La stessa reazione la è in realtà quando il Presidente del Consiglio, nel corso della prima ondata pandemica, quando si trattava di distribuire finanziamenti a sostegno delle imprese che erano chiuse dei cittadini, invitò le banche a mettersi le mani sul cuore. Allora, bisogna essere meno poetici e molto più concreti, altrimenti perché con la poesia non si mangia, non si pagano le bollette e non si arriva a fine mese.

Ci sono alcune piccole cose, ma davvero piccole cose in questa situazione che noi possiamo fare. Guardi, ieri mi ha chiamato all’armata un’imprenditrice dicendomi il problema, e non è soltanto mia, è di tanti di noi che con questi momenti impazziti non riescono più a pianificare, non riescono più ad avere dalla pizzeria al bar alla casa, siamo tutti quanti in difficoltà in questa situazione. Basta accendere e spegnere la luce quando si esce dalla stanza? Ma è evidente che no, è evidente che i buoni consigli della mamma e della nonna non servono in questa situazione.

Allora, cosa dovremmo fare? Cosa potremmo fare? Noi come cittadini potremmo fare una cosa per intanto, verificare se effettivamente poi ciò che viene riportato in bolletta corrisponde per esempio a ciò che è contrattualizzato. Su questo, fatemi fare un po’ l’avvocato dei consumatori, è una mia antica passione che non dimentico, anche se come ricordava ormai la mia specializzazione è alta, però le passioni non si dimenticano e si coltivano. e non ne dimenticano anche tante amiche e tanti nostri amici ecco perché rimane un riferimento importante.

Grazie, grazie. Su questo siamo un po’ distratti. Quanti di noi sanno dove si trova il contratto dell’energia elettrica? In quale cassetto della casa ce l’abbiamo? Il contratto del gas in quale cassetta ce l’abbiamo? In quale cassetto ce l’abbiamo? Siamo in grado di leggere una bolletta? Facciamo dei corsi, c’è un mio amico Antonio Caglielli che è bravissimo a spiegare come si legge e si traduce la bolletta.

può far sorridere questo, ma in realtà in un mondo sempre più complicato sono delle norme elementari di autodifesa. È la maglietta della salute che la mamma ci invitava ad indossare quando faceva troppo freddo. Certo, queste cose possono aiutarci a limitare il danno, ci possono dare un po’ di consapevolezza in più e degli strumenti di difesa e questo può essere importante per non subire in modo inconsapevole.

Dall’altro lato, visto che lei mi porta su un piano più alto, Io credo che anche il governo su questo potrebbe fare molto molto molto di più, nel senso che così come vengono effettuati, vengono predisposti interventi strutturali per le imprese, in questa fase, che è una fase storica, drammatica, che non è finita, che non dobbiamo dimenticare e che non è finita, Il governo ha il dovere di assicurare stabilità alle famiglie, il che significa assicurare un prezzo sostenibile per le famiglie, altrimenti si innescherà un circolo perverso per il quale un mese non pagherò la bolletta, un altro mese salterò la data del mutuo ma pagherò una parte della bolletta e pian piano avremo quei meccanismi che portano sopra il debitamento che non augurano a nessuno. Quindi interventi meno finalizzati, meno spot, ma interventi strutturali. C’è un problema, un problema enorme.

Se aumenta il gas e aumenta l’energia, aumenta tutto. Proviamo a dimostrare. Anche io e lei in questo momento stiamo consumando energia e la stiamo pagando con l’aumento del 30% che pare ci sia stato.

Adesso poi andremo a controllare. Aumenta tutto. Anche questa diretta è costosa.

E’ chiaro che se tutto diventa insostenibile dovremmo tutti quanti fare un po’ di marcia indietro. Ma questo sappiamo anche che non è possibile, non è sempre possibile. Certo.

Io voglio leggere qualche intervento, però le strappo una promessa, la facciamo una puntata su come si leggono le bollette? Magari invitiamo l’amico che ha citato. Perché no, molto volentieri. Però prima facciamo una puntata, fammi vedere il tuo contratto con l’energia elettrica.

Cominciamo ad organizzarci gli strumenti di difesa, di resistenza. Allora, io seguo la sua strada, per me va benissimo. Allora, leggiamo Giulio da Pulsano.

Non mi ha mai convinto l’immagine dello Stato Balea dei cittadini, ma potendo scegliere forme di sussidio concrete, non sarebbe preferibile provare ad abbassare il costo delle bollette piuttosto che largire il reddito di cittadinanza a destra e a manca? lei che cosa ne pensa? Oh mamma mia, abbiamo perso l’avvocato, mi dispiace. Allora io nel frattempo, eccolo qua, lei che cosa ne pensa? E poi andiamo all’altro messaggio che ho visto arrivare. Purtroppo ho perso la domanda, chiedo scusa, mi sono discommesso proprio quando veniva, grazie.

Giulio da Pulsano non mi ha mai convinto l’immagine dello Stato balia dei cittadini ma potendo scegliere forme di sussidio concrete non sarebbe preferibile provare ad abbassare il costo delle bollette piuttosto che elargire il reddito di cittadinanza a destra e a manca? Beh in parte allora non entro nel medito del reddito di cittadinanza è un tema scivoloso ma non ecco l’argomento della puntata di quest’oggi Però credo che il cittadino abbia tradotto nel modo giusto ciò che io ho appena detto. Noi dobbiamo ragionare non più con interventi che non sono finalizzati, ma con interventi finalizzati. Posso stridermi con un esempio? Esistono in finanza degli strumenti che si chiamano derivati.

Poi se vuole facciamo una puntata anche su questo. E ci sono anche sull’energia. A cosa servono questi prodotti? Servono a coprire il rischio, cioè se io temo che il prezzo dell’energia salirà molto, compro un prodotto che si chiama punto derivato e scommetto sull’aumento dell’energia, di modo che se l’energia aumenta ricevo un flusso, si chiama, ricevo dei soldi che mi consentono di abbattere l’aumento e quindi anziché avere un costo così, il costo mi ritorna vicino allo zero.

Allora, lo stesso meccanismo oggi lo può fare lo Stato, io credo che tutti quanti noi, il sistema Paese-Italia abbia una soglia di sostenibilità dei servizi primari. Quindi si può agire in vari modi, certamente assicurando la stabilità, intervenendo per riportare le bollette al periodo storico anteriore a questi aumenti impazziti. Si possono pensare delle misure anche straordinarie, certo sono dei costi, lo so, li spostiamo, li dovremo pagare, ma adesso siamo in una situazione tragica, ad esempio intervenire anche sull’Iva, sulla Cise, su tutte quante… ecco laddove lo Stato può concretamente, intervenire per risolvere quel problema.

Oggi l’aumento dell’energia, del gas, dei beni primari e poi la cascata, lei ricordava la pasta, ma tutto ciò che aumenta. Oggi deve essere tutto sostenibile. Se non entriamo in questa logica, seguiremo soltanto logiche politiche, ma non logiche che riguardano i cittadini? Cosa c’è di più politico che di occuparsi della sopravvivenza delle famiglie, delle imprese, delle persone? Cosa c’è di più politico dell’assicurare che a fine mese tutti ci arriviamo senza affanno, senza patire, senza soffrire? Questo credo che sia un percorso importante da fare.

Assolutamente sì. Io continuo a proposito dei derivati di pane e della farina. Naturalmente Nico ci dice che sono aumentati e da parificatore ci tiene a sottolineare che non è un atto speculativo da parte appunto di chi produce pane e appunto pasta, anzi la farina di grano tenero aumentata del cinquanta per cento, energia cinquanta per cento, gas quaranta per cento, aiuti di stato mai visti, purtroppo la questione rincarici sta sfuggendo di mano e andrebbe analizzata caso per caso per capire i perché.

Poi avevamo un altro messaggio di Carmelo D’Alecce, buonasera avvocato, perché si rinvia da anni il passaggio al mercato libero di luce gas? Andiamo proprio sul pesante allora. Beh, anche queste sono domande molto grosse, però posso dire, guardate, anche qui ci sono alcune esperienze delle quali si parla poco, perché un’altra cosa che mi inviterei a fare in questa logica di autodifesa, informiamoci un po’ di più. E’ vero che ci sono le fake news, ma ci sono anche le good news, ce ne sono tante, però bisogna andare un po’ a cercare, perché spesso sono un po’ nascoste.

Per esempio ci sono delle associazioni di consumatori, quelle di cui faccio parte, Consumer Italia ad esempio fa questo tipo di iniziative, che creano dei gruppi di acquisto dell’energia. Cittadini che si mettono insieme e vanno a trattare il costo dell’energia, la bolletta per capirci. Ecco, basta adesso non voglio fare pubblicità alla mia associazione, conosco il prodotto che c’è nella dispensa e quindi so che noi facciamo queste cose.

Basta informarsi, lo potete chiamare la sede nazionale di Consumer Italia, ma ci sono anche altre realtà sui territori che fanno queste iniziative, e questo può essere uno strumento per mettere in protezione. C’è il libero mercato, è vero, ma ci sono anche i liberi cittadini che si proteggono con delle iniziative politico-economiche condivise. Andiamoli a cercare, perché quello può essere una zona in cui noi siamo protetti, perché troviamo persone come noi, che hanno i nostri stessi problemi, che si uniscono e cercano insieme di trovare delle soluzioni.

nessuno la bacchetta magica però in quel posto in quei luoghi ci aiutiamo tutti quanti a vivere un po’ meglio, a superare dei problemi. Questa è una cosa che mi piace anche perché riprende poi quello spirito di comunità e di autodifesa su cui devo dire c’è un ragionamento poi di sostenibilità che secondo me è poi la chiave di volta anche per la resistenza diciamo quotidiana e immaginata nel futuro. Volevo farle io una domanda riguardo anche diciamo a quanto in queste ore si decide e si discute.

Ad esempio, la tassa sulle società energetiche, lei che cosa pensa possa risolvere? E su chi verrà poi riversato il costo di tutti questi oneri? Sul consumatore finale? Allora, io non lo so, guardi, su queste cose poi non voglio dare, come dire, entrare in un terreno che forse è anche più grande delle mie competenze. Io credo che si debba cambiare però paradigma. Ecco, il paradigma è, in questo anno e mezzo tutti quanti abbiamo imparato una cosa molto importante, lo ricordarei, e io vorrei porre l’accento su questo.

che siamo molto più interconnessi di quanto pensiamo e che se continuiamo a pensare che la nostra felicità dipenda da ciò che noi facciamo, che il nostro equilibrio dipenda da ciò che noi siamo bravi di fare, non riusciremo a venirne davvero a capo. cominceremo a cercare gli altri, come se vogliamo, forse in modo romantico si è fatto all’inizio facciandosi dei balconi, cantando, salutandosi, ma se invece cominciassimo a cercarci veramente, non per punire o per sanzionare, ma per costruire delle realtà alternative a questo sistema che ci schiaccia, che ci opprime, di fronte al quale ci sentiamo piccoli, mentre invece l’unione di tanti piccoli può dare dei segnali importanti. Io non lo so se poi questa tassa potrà risolvere il problema, quello che so è che l’esperienza ci insegna che quando chi vende qualcosa dei costi che aumentano riversa questi costi su chi poi quelle cose le deve comprare e questo è un meccanismo che non mi piace.

la nostra, l’eterna debolezza di noi cittadini è questa, che siamo divisi e che non ci siamo sulle cose che veramente ci interessano. Allora se noi veramente è cocionissimo per dire, ma vediamo un po’, siamo centomila cittadini che vogliono comprare energie, che ci fa l’offerta migliore? e c’è la blocca per 12 mesi. Questa è una strategia potente.

Loro invece cosa fanno? Sono in pochi e ci cercano ad uno ad uno e questo ci rende molto più deboli e ci rende molto più fragili. Ecco allora quel senso di comunità che lei richiamava oggi deve diventare sempre più comunità economica perché non abbiamo alternative perché ci conviene anche banalmente in modo egoistico ci conviene la comunione, la comunità economica, che non è solidarismo e non è solidarietà fino a se stessa, ma è connetterci per fare business insieme, fare business da consumatori pagando il prezzo giusto sui servizi. Questa destabilizzerebbe molte controparti, molti fornitori di energia e di gas.

Sì, secondo anche un punto di vista, devo dire, secondo me molto basico sarebbe eh proprio quella acqua cheta che rode i ponti perché è proprio da dal basso che bisogna in qualche modo indebolire queste fondamenta forti che agiscono sui più deboli e quindi eh sono assolutamente d’accordo con lei e sono d’accordo anche sull’opportunità dell’interconnessione che poi diventa rete nella rete. E quindi con questo auspicio, anche di possibilità, di riacquisire forza. Io veramente la ringrazio per essere stato con noi questa sera e spero di programmare, insomma, a parte, diciamo, una serie di iniziative di cui, insomma, abbiamo discusso ed è quasi arrivato il momento di agire, però, insomma, di ritrovarci in questo appuntamento quotidiano al più presto per dare sempre una mano a chi ha bisogno di avere eh un chiarimento sulle notizie di attualità.

Grazie. Volentieri. Grazie.

Grazie. Buonasera a tutti. Grazie.

Buonasera a tutti. Grazie avvocato. E noi amiche ed amici ci salutiamo naturalmente con eh l’appuntamento domani in edicola e con il nostro giornale l’edicola del sud leggete qui il nome della nostra testata, ma il giornale è questo, quello bianco che trovate nelle edicole, quello bianco e blu.



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