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Quei pochi che avevano creduto alla favola che la liberalizzazione del mercato dell’energia e del gas avrebbe prodotto più concorrenza, maggiori offerte e quindi risparmi per i consumatori, devono amaramente ricredersi. In realtà la gran parte, ha da subito nutrito seri dubbi sull’ipotesi che anche in questo caso, e con riferimenti a un mercato così vasto da abbracciare tutti (consumatori, famiglie, imprese), non si sarebbe verificato l’ennesimo salasso. E così è stato: le bollette si sono impennate. Cerchiamo di capire insieme come possiamo difenderci.
LA BOLLETTA. Parleremo di consumi di energia, ma quanto diremo è la bolletta. La bolletta non è solo un rendiconto dei consumi effettuati con la specificazione del conto da pagare. È anche la cartina di tornasole delle nostre abitudini. Tutti si domandano “quanto devo pagare”; la gran parte di noi si domanda “quanto ho consumato” ma pochi si domandano “perché ho consumato questa quantità di energia”. In realtà abbiamo delle obiettive difficoltà a “misurare” i nostri consumi. Credo che davvero pochi abbiano una idea di cosa corrisponda a un kilovattora (lo troviamo abbreviato in bolletta con il simbolo “kWh”). Siamo in grado di avere una idea di cosa corrisponda a un metro o a un litro. Ma difficilmente abbiamo un’idea di quanto consumo corrisponda a un “kWh”.
LE NOSTRE ABITUDINI. Sapere quanti kWh abbiamo consumato può essere molto utile per lavorare sulle nostre abitudini di consumo di energia. Altrettanto importante è capire in quali momenti della giornata utilizziamo questi kWh di energia e per quali ragioni. Esaminare oltre al consumo il costo contrattualizzato con il nostro gestore ci fornisce elementi utili per individuare soluzioni al caro bollette.
Gli esperti ci spiegano che circa il 25% del costo finale in bolletta, cioè di quello che dobbiamo pagare al nostro gestore, è dato dai nostri consumi: il resto è rappresentato dai costi sostenuti dal gestore per approvvigionamento e trasporto, oltre che da imposte e tasse (Iva e accise). Considerato che nessuno di noi può intervenire su queste ultime voci di costo, dobbiamo fare la nostra parte sul 25% che ci riguarda e quindi ottimizzare il rapporto tra costi e consumi.
IL COMPARATORE ARERA. Esiste da tempo questo strumento messo a disposizione dall’ Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) e lo troviamo andando all’indirizzo web “ilportaleofferte.it”. Su internet proverete molti comparatori, tutti di natura commerciale. Questo è l’unico messo a disposizione dalla Autorità: è quindi uno strumento ufficiale, istituzionale e non commerciale. A questa garanzia aggiungiamo il fatto che è possibile personalizzare la propria ricerca e quindi pervenire a un costo “sartoriale”, e trovare sul mercato l’offerta migliore sulla base dei nostri consumi effettivi pochi dati.
Serve davvero poco per ottenere questo risultato: collegarsi al portale offerte con la propria bolletta a disposizione, oppure seguire il semplice percorso guidato del sito che porta a rispondere ad alcune domande chiave per ottimizzare il nostro costo in bolletta: dal numero dei componenti familiari agli elettrodomestici utilizzati. Nessun miracolo, ma solo un minimo di impegno (ripetiamo spesso da queste pagine che oggi essere cittadino economico richiede impegno) e pochi minuti del nostro tempo. Il risultato non sarà certamente un miracolo ma l’individuazione della migliore offerta rapportata ai nostri bisogno effettivi. Come sempre non basta fermarsi al prezzo ma leggere anche le condizioni contrattuali, verificando alcuni elementi che possono essere determinati per la nostra scelta, come ad esempio la durata di quella offerta economica e così via.

E infine l’ultima regola: vigilare sulle offerte e, se occorre, cambiare gestore per stare sempre sul mercato. Faticoso? Molto meno che aggiornare il proprio profilo social. Ma di questi tempi spendere bene i nostri soldi rappresenta un dovere nella quotidiana ricerca di un corretto equilibrio finanziario.

Massimo Melpignano



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