Nei primi nove mesi dell’anno la Banca Popolare di Bari, oggi BDM, ha annunciato un utile di 26 milioni di euro e un piano di espansione con 15 nuove filiali nel Mezzogiorno.
A giudicare dai numeri, il “risanamento” appare avviato.
Eppure, mentre i conti migliorano, permane una questione che riguarda decine di migliaia di famiglie: la riluttanza dell’istituto a rimborsare o indennizzare spontaneamente gli azionisti che hanno perso i loro risparmi.
Utili e crescita: cosa significano per il territorio
Più sportelli possono tradursi in servizi, credito e occupazione.
Per i nostri lettori, tuttavia, il dato economico non esaurisce il tema.
Una parte del miglioramento – come ricordato – si è realizzata mentre la banca deteneva i fondi di quasi 70.000 risparmiatori coinvolti nella crisi delle azioni.
Per molti erano somme modeste solo in apparenza: 5.000 o 10.000 euro possono rappresentare anni di sacrifici.
Il nodo irrisolto dei contenziosi
Nonostante la redditività, la gestione delle controversie con gli azionisti continua e, in diversi casi, si moltiplica. La scelta di non procedere a rimborsi o indennizzi spontanei alimenta sfiducia e costi sociali: il tempo della giustizia, le spese per difendersi, l’incertezza prolungata per persone e imprese.
Che cosa possono fare i risparmiatori
Voi potete: 1) conservare ogni documentazione d’acquisto e di comunicazione; 2) verificare attentamente la profilazione MiFID e l’adeguatezza del prodotto collocato; 3) monitorare i termini di prescrizione; 4) informarvi sulle novità relative a iniziative collettive o pronunce giurisprudenziali.
La tutela passa da scelte informate e da una corretta valutazione dei presupposti giuridici.
Conclusione
Gli utili di BDM sono un segnale economico.
La piena ricostruzione della fiducia richiede però risposte credibili per gli ex azionisti.
Come professionisti del diritto bancario crediamo che la stabilità dei bilanci e la protezione del risparmio debbano procedere insieme.

