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Bari, 5 settembre 2024 – Nuova e importante sentenza del Tribunale di Bari, che continua a riconoscere i diritti violati dei risparmiatori, e ha nuovamente condannato la Banca Popolare di Bari (ora BDM) a risarcire due risparmiatrici della provincia di Bari, rispettivamente madre e figlia, con oltre euro 170.000,00. Nel mirino ancora una volta le azioni illiquide della banca, vendute a migliaia di risparmiatori che continuano ad ottenere Giustizia dai tribunali di tutta Italia.

A dare notizia dell’ennesima decisione favorevole è l’Avv. Massimo Melpignano, responsabile nazionale Banca e finanza di Konsumer Italia, che ha assistito nella vicenda processuale la risparmiatrice.

La decisione del Tribunale di Bari evidenzia le gravi responsabilità della banca e per queste ragioni ha accolto la domanda di risoluzione degli ordini di acquisto “per grave inadempimento”. Sempre nella sentenza viene evidenziato dal Tribunale di Bari che il rischio connaturato alle azioni illiquide della Banca Popolare di Bari “non appare compatibile con l’obiettivo di investimento dichiarato dalle attrici, contemplante l’accettazione del rischio di perdita parziale, prossima alla metà e non già all’intero, con conseguente valutazione d’inadeguatezza degli investimenti in relazione ai comprovati obiettivi”.
“Viene scritta un’altra pagina favorevole ai risparmiatori nella dolorosa vicenda delle azioni illiquide, in particolare di quelle della ex Banca Popolare di Bari – dichiara Melpignano –. Le centinaia di sentenze favorevoli ai diritti di risparmiatori non fanno onore alle banche, colpevoli di aver venduto le azioni illiquide emesse da esse stesse e inidonee alle esigenze dei consumatori.

Esulta per la decisione il Presidente di Konsumer Italia, Fabrizio Premuti.
“Non ci fermiamo mai e non siamo accomodanti con nessuno, dichiara Premuti. Pronti al dialogo e al confronto, ma irremovibili sulla tutela dei consumatori. Siamo grati ai tantissimi cittadini che si affidano a Konsumer sapendo che i loro diritti saranno tutelati. E siamo grati ai tantissimi professionisti e volontari che nelle sedi delle associazioni sparse in tutta Italia, rappresentano un punto di riferimento per i diritti” conclude Premuti.
Il testo della sentenza è pubblicato integralmente sul sito dell’Associazione, affinché possa essere utilizzato come precedente per la tutela dei diritti dei consumatori.



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