
La comodità di acquistare beni e servizi online è innegabile, così come la possibilità di poter scegliere in un mercato praticamente mondiale. Altrettanto mondiali però possono essere anche le insidie. E le truffe. Come quella da cui prendiamo spunto e che parte proprio da Bari: ne avrete certamente letto su queste pagine alcuni giorni fa.
ABITI CLONATI Partiamo da un caso concreto: a Bari, oltre 2.200 persone sono state truffate per un totale di 235mila euro con la vendita online di abiti mai spediti. In realtà gli abiti non erano nemmeno in vendita. Meccanismo semplice quanto efficace: si creano account falsi, false sono le foto degli abiti, falsi i prezzi allettanti. Veri sono invece i soldi versati in buona fede dai consumatori e realmente ricevuti dai truffatori. Intascato il bottino è sufficiente chiudere i profili social fasulli, far sparire i soldi e la truffa è fatta. Ora tocca rincorrere i truffatori.
BUONE NOTIZIE Il problema di questa come di altre truffe è che le banche oppongono il segreto bancario: provate a chiedere di conoscere l’identità del titolare del conto corrente o della carta prepagata su cui avete effettuato il vero pagamento del finto vestito. Vi risponderanno che il segreto bancario e la privacy impediscono loro di fornivi questa informazione. Una recente sentenza ha però stabilito che prevale il diritto di difesa, quindi le banche devono fornirvi le generalità del titolare del rapporto in favore del quale avete bonificato le somme. Uno strumento in più per perseguire i truffatori.
TUTTO SI CLONA Smettiamola di descrivere le vittime di queste truffe come sempliciotti o ingenui che ci sono cascati. Semplicemente sono stati più sfortunati di noi. Ormai il micidiale connubio tra web e intelligenza artificiale è in grado di sfidare qualunque intelligenza umana. La Consob ha recentemente oscurato un sito che utilizzava l’immagine del Ministro Giorgetti per pubblicizzare piattaforme di trading abusive e che portava addirittura il suo nome nell’indirizzo web. In vicende sovrapponibili erano inconsapevolmente stati coinvolti altri Ministri o Presidenti o ex Presidente del Consiglio. Il web pullula di video taroccati di personaggi famosi, influencer ecc. che propongono rapidi guadagni in tempi altrettanto rapidi investendo piccole somme (piccole almeno all’inizio).
FALSO OPERATORE GOOGLE E PAGO PA Potrà capitare a tutti di ricevere una telefonata del finto operatore Google che ci segnala problemi al nostro account e ci richiede codici di verifica o chiavi di accesso. Potrà capitare a tutti di ricevere una email che clona PagoPa e attraverso la quale viene richiesto il pagamento immediato di una multa. L’elenco è infinito, le tecniche alla base sempre le stesse, come vedremo a breve.
UNO SQUILLO E RIATTACCO. Questo metodo, molto utilizzato agli albori della telefonia mobile quando ogni telefonata costava uno sproposito (lo ricordiamo tutti: poteva significare “cala la pasta” oppure “scendi” o altro secondo “codici” stabiliti in famiglia o tra fidanzati) viene oggi riadattato ai tempi moderni. Un solo squillo e basta: in noi scatta la curiosità e molti richiamano. In quello stesso momento la telefonata viene automaticamente deviata verso un numero a pagamento che svuota il credito oppure prosciuga il conto corrente se collegato per la ricarica automatica. In alcuni casi lo sventurato che richiama viene messo in attesa da una gentilissima (e finta) segreteria telefonica: in realtà la telefonata è già in corso, così come è in corso il travaso dei nostri soldi verso qualche conto estero.
REGOLE D’ORO ANTI-TRUFFA Non esistono regole a prova di truffatore: mettiamocelo bene in testa: possiamo solo utilizzare il miglior antifurto (antitruffa) possibile, consapevoli che nessun antifurto è inviolabile. Ma ciò che dipende da noi facciamolo e quindi: usiamo la massima diligenza nelle scelte di investimento; verifichiamo sempre che l’operatore finanziario sia autorizzato; non fidiamoci di promesse di guadagni facili; non forniamo mai dati personali o codici di accesso via telefono o email. In sintesi: prudenza e buon senso. Forse potranno non renderci immuni, ma di sicuro possono aiutarci molto.
Avv. Massimo Melpignano