Nuova e significativa vittoria giudiziaria in favore dei risparmiatori danneggiati nella vendita delle azioni Veneto Banca.
Il Tribunale di Bari – Sezione Quarta Civile, con sentenza n. 4054 del 6 novembre 2025, ha condannato Banca Apulia S.p.A., oggi incorporata in Intesa Sanpaolo S.p.A., alla restituzione delle somme investite, oltre agli interessi legali, riconoscendo le gravi violazioni degli obblighi informativi nella fase di collocamento dei titoli.
Il Tribunale ha affermato con chiarezza la responsabilità della banca collocatrice, evidenziando la prevalenza degli effetti dell’incorporazione di Banca Apulia rispetto alle previsioni del contratto di cessione, ed escludendo che quest’ultimo possa essere utilizzato come scudo per evitare le conseguenze del misselling ai danni dei clienti.
La decisione chiarisce in modo puntuale che l’investitore aveva diritto a ricevere informazioni complete, corrette e trasparenti sui rischi connessi alle azioni Veneto Banca; che tali informazioni sono risultate inadeguate; che ciò costituisce un grave inadempimento contrattuale; e che, di conseguenza, la banca è tenuta a risarcire i risparmiatori per le perdite subite.
Gli aspetti favorevoli della pronuncia — che ribadiscono il termine decennale di prescrizione e la piena responsabilità dell’intermediario collocatore anche dopo operazioni straordinarie — la configurano come un precedente rilevante per molti altri risparmiatori che si trovano in situazioni analoghe.
“Questa sentenza ha un pregio giuridico straordinario perché non si limita a riconoscere un diritto individuale, ma riafferma con forza il principio che la fiducia riposta nella propria banca non può essere tradita senza conseguenze,”

