
L’Edicola del Sud di lunedì 28 marzo 2022 pubblica un articolo dell’Avv. Melpignano sul tema delle difficoltà generate dal caro bollette e dal lievitare dei costi dovuti ai nuovi bonus edilizia.
“Ceto medio in difficoltà, nuovi bonus non aiutano”
Bisogna ricordarsi del ceto medio, delle famiglie rimaste fuori dal “cono di luce” degli aiuti».
Massimo Melpignano, avvocato esperto nella tutela dei consumatori, ha poca fiducia in un ritorno di gas ed energia ai prezzi pre crisi. «Non sono ottimista, soprattutto nel breve e medio termine – afferma -. Gli interventi del governo hanno dato giustamente ossigeno alle fasce più povere della popolazione, applicando il principio solidaristico che è alla base della nostra Costituzione.
Ha fatto altrettanto bene, inoltre, a sostenere le società energivore che tengono in piedi l’economia.
Resta scoperto il ceto medio, quello che più di tutti è stato travolto in questi anni dagli aumenti e che rappresenta la fetta più numerosa della popolazione. Oggi queste famiglie stanno risparmiando sui consumi, anche alimentari, incidendo sul rilancio dell’economia».
Tra le idee su cosa si possa fare per attenuare gli effetti dei rincari del prezzo di energia e gas, Melpignano escluderebbe l’ipotesi di nuovi bonus. «Hanno contribuito alla crescita dei costi – afferma – che era iniziata già prima dello scoppio della guerra. La richiesta in così breve tempo di lavori di ristrutturazione ha fatto impennare il prezzo stesso degli interventi. In una condizione di libero mercato questo va tenuto in considerazione. Nello stesso tempo, non si può chiedere a chi non ha i soldi di farli a proprie spese. I bonus che sono stati messi in campo negli scorsi mesi hanno già dato l’opportunità, a chi poteva permetterselo, di fare gli interventi: dalla
coibentazione delle case al cambio degli infissi. Molte persone, inoltre, negli ultimi due anni hanno perso il lavoro, soprattutto tra i liberi professionisti. Per convincere queste persone a fare lavori nelle proprie abitazioni, i bonus dovrebbero essere ancora più convenienti e, inevitabilmente, più costosi per lo Stato».
Un allargamento del “cono” delle tutele, secondo Melpignano, andrebbe in ogni caso tenuto in considerazione. «Se chi
è riuscito a resistere ai rincari cede nei prossimi mesi – sottolinea – sarebbe compromessa l’intera economia e questo non possiamo permettercelo».
avv. Massimo Melpignano