
Partire per un viaggio dovrebbe essere un’esperienza piacevole, ma insieme a documenti app e guide con i posti da visitare, conviene anche portare con sé un piccolo vademecum sulle cose da sapere. I diritti del viaggiatore esistono, ma spesso non li conosciamo oppure dall’altra parte possono fare finta di non ricordarceli. Essere consapevoli è già un primo passo. Voli cancellati o ritardi che scombinano le coincidenze infatti, possono non essere solo nostri problemi.
VOLI AEREI. L’overbooking è una pratica odiosa: anche se siamo in possesso di regolare biglietto ci può essere negato l’accesso all’aeromobile perché la compagnia aerea ha venduto più biglietti dei posti disponibili. Ciò che non pensiamo possa accadere quando acquistiamo un biglietto per il cinema o per il teatro, ma anche per i treni, accade invece per gli aerei. I voli possono essere in ritardo, accade spesso soprattutto in periodo di pieno traffico, oppure essere cancellati. Ogni ipotesi è soggetta a precise regole e ogni ipotesi contempla diritti per i viaggiatori.
COMPENSAZIONE PECUNIARIA. Riavere indietro i soldi spesi per il biglietto non ripaga dalla delusione per il mancato imbarco e per la perdita della coincidenza, ma compensa in parte il danno subìto. La legge ha ipotizzato un meccanismo automatico di indennizzo che è basata sulla lunghezza del volo nazionale: più è lungo il volo (in termini chilometrici, non di ore) e più elevato sarà l’indennizzo, ricompreso in una forbice che varia da 250 euro a 600 euro. Naturalmente rimane fermo il diritto del viaggiatore a un volo alternativo.
FORO IRLANDESE. Come sempre ripetiamo da queste pagine, un conto è avere un diritto, altro conto è vederselo riconosciuto. Molto spesso bisogna impegnarsi anche per ottenere ciò che spetterebbe automaticamente, e qualche volta ci sono ostacoli che complicano il tutto. Ad esempio una nota compagnia aerea irlandese prevede tra le condizioni di contratto, che approviamo quando acquistiamo un biglietto online e clicchiamo sull’apposita casella, che in caso di controversia il consumatore debba far valere il proprio diritto davanti al giudice irlandese e non davanti al giudice italiano. Una grossa complicazione per tutti, peraltro confermata proprio da una sentenza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite di pochi giorni fa, che non ha potuto fare altro che applicare una norma (sbagliata!) prevista in un Regolamento europeo (e quindi vincolante anche per i cittadini italiani).
VOLI E PACCHETTI TURISTICI. Se il volo fa parte di un pacchetto turistico, l’organizzatore (agenzia di viaggi o tour operator) è responsabile per i disservizi. In caso di problemi è a lui che ci si deve rivolgere per chiedere rimborsi o risarcimenti. Questa è una regola generale che dobbiamo sempre tenere ben presente: chi crea un problema, sia essa compagnia aerea o tour operator, deve impegnarsi per la sua risoluzione.
CONSIGLI PER I RIMBORSI. Se dunque prima di partire abbiamo portato con noi il vademecum dei nostri diritti, nel caso in cui qualcosa non fosse andato per il verso giusto è bene al rientro portare con noi tutte le prove documentali dei disservizi subiti. “Carta canta”, come sul dirsi e quindi è buona regola conservare documenti vari, dalle carte d’imbarco, alle e-mail inviate e ricevute, agli SMS, foto video e così via. Lasciamo traccia di tutto quanto riguarda il disservizio subìto e così creeremo i presupposti per rendere più semplice la strada il risarcimento che ci è dovuto. Naturalmente non dimentichiamo mai di segnalare tutti i disservizi alle autorità preposte, all’Enac per i voli o all’Antitrust per i pacchetti turistici. Non mi stancherò mai di ripetere che le cose possono migliorare se facciamo anche noi la nostra parte attivandoci. In un mondo complicato come quello attuale, “buon viaggio” non è più solo un augurio di relax o di divertimento, ma anche un invito a conoscere le regole per rendere quel viaggio migliore di come potrebbe essere se lo affrontassimo all’oscuro dei nostri diritti.
Avv. Massimo Melpignano