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È da tempo che sosteniamo la battaglia sulle Popolari per dar voce a migliaia di risparmiatori e famiglie che hanno diritto a una risposta dalla Giustizia e dalle istituzioni, e che meritano di ritrovare la serenità finanziaria perduta.

Si è parlato spesso, nelle ultime settimane, di un riavvicinamento fra Popolari e territori, ma un punto d’incontro le Popolari sembra non vogliano trovarlo.

Abbiamo sollevato, anche all’attenzione dei media, le storie di persone comuni che hanno perso i risparmi di una vita, ma anche quelle di piccoli imprenditori incapaci ormai di far fronte agli imprevisti di ogni giorno.

Abbiamo protestato contro l’indifferenza delle istituzioni sugli illeciti reiterati dalla più grande banca del Sud.

Abbiamo studiato e proposto soluzioni conciliative rimaste totalmente inevase dalle banche destinatarie.

Abbiamo cercato di cogliere il risvolto positivo delle iniziative di questi istituti che, tuttavia, più che alla “riconquista” dei soci sembrano volte a spostare l’attenzione su tematiche legate alla ri-patrimonializzazione degli istituti stessi, di cui certamente non potranno farsi ancora carico coloro che dagli stessi sono stati pesantemente danneggiati.

Se è vero che le banche popolari hanno svolto un ruolo da protagoniste nello sviluppo delle imprese locali e nella crescita delle famiglie, e se è vero che sia le banche sia i clienti sono sempre andati oltre rispettivamente la funzione e l’aspettativa di erogazione di credito – in quanto ciò che si ambiva a raggiungere, da ambo i lati, erano vantaggi prospettici e continuità nelle relazioni – da anni ormai questo meccanismo si è rotto, e oggi quelle stesse imprese e famiglie che hanno creduto nella banca del territorio hanno perso la fiducia.

E per riconquistare questa fiducia tradita, che è questione ancor più profonda e personale rispetto a quella del risparmio tradito, le banche del territorio dovranno essere serie, trasparenti, disponibili, ma soprattutto concrete.

Abbandonando, pertanto, ogni dissertazione storica sul ruolo che hanno svolto le banche popolari (ma che ora non sono più in grado di svolgere) e sulle migliori opportunità che una piccola banca può offrire rispetto a un colosso del settore, è ora di guardare al futuro: e i risparmiatori traditi, con il nostro impegno, devono continuare a battersi per vedere tutelati i propri diritti.

Con l’auspicio che le banche tanto care al territorio passino dalla parole ai fatti!

Per approfondire:

Lo scandalo Popolare di Bari e la battaglia per i diritti dei risparmiatori

Le sanzioni continuano, anzi aumentano: Popolare di Bari nuovamente nel mirino della Consob

Misure straordinarie per chi? Banca Popolare di Bari aggiunge confusione al caos

Crisi bancarie del 2015: anche le società di revisione sono state smascherate

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